Il mistero delle tre querce by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

S. S. Vegliate su Molly! J.

16 - Il seggio di marmo

Non poteva esserci dubbio: questo appello era rivolto a lui. Jetheroe sapeva che, appena la sua scomparsa fosse stata segnalata, la banca si sarebbe messa in contatto con Scotland Yard e che l’assegno sarebbe finito nelle mani di Socrates Smith.

«S. S. Vegliate su Molly!» rilesse l’investigatore. La ragazza era in pericolo e Jetheroe lo sapeva, ma non poteva prevedere di dove sarebbe venuto il colpo, né di quale natura sarebbe stato.

«Mi dispiace davvero» ripetè il giovane. «Pensare che ero venuto più per questo che per altro. Debbo dirvi che quell’annotazione sul retro dell’assegno non è stata notata dal cassiere, ma dall’ufficio controllo. Quando un cliente emette un assegno a proprio nome, la banca ha l’abitudine di farglielo firmare anche a terso. Il direttore, appena ha fra le mani un assegno pagato, macchinalmente lo volta, per vedere se è stato controfirmato. Questo non lo era, ma c’erano quelle parole misteriose.»

Era chiaro che Jetheroe si teneva nascosto di propria volontà e intendeva rimanere ancora nascosto. Altrimenti sarebbe stato in grado di proteggere la ragazza lui stesso, mentre il messaggio recava la richiesta dell’aiuto di Socrates.

Socrates accompagnò il giovanotto della banca alla stazione con una delle macchine di Stone e tornò a Elm-Grove all’ora di pranzo. Bob sapeva che l’amico aveva ricevuto una visita nel pomeriggio, ma poiché Socrates non ne aveva parlato, non le diede importanza.

Durante il pranzo, l’investigatore rimase zitto e pensieroso, e Stone, che lo conosceva bene, concluse che la muta concentrazione dell’amico si dovesse attribuire alla scoperta fatta la mattina nel bagno di Jetheroe. Nonostante le sue preoccupazioni, Socrates notò che Stone manteneva verso Molly e Lexington un contegno amichevole, come se avesse accettato il fatto compiuto e si fosse persuaso che i due giovani erano fatti l’uno per l’altra. Certo era che, almeno apparentemente, Bob sapeva frenare i propri impulsi e subire la situazione con filosofia.

Al momento di darsi la buona notte, l’ex sergente disse all’amico: «Caro Soc, questi sono stati tre giorni pieni d’emozioni.»

«Tre giorni?» ripetè Socrates, sinceramente meravigliato. «Mi sono sembrati tre anni!»

«Oggi ho parlato con Molly» riprese Stone. «Ha intenzione di ricostruire la villa di Mandle per venderla. Dice che non ci si potrebbe più vedere perché è troppo piena di ricordi spiacevoli per lei. Io trovo che non ha torto.»

Socrates annuì. «Spero, però, che non ricominceranno a edificare prima che io abbia finito di frugare completamente il terreno» osservò.

«Credi ancora alla possibilità di trovare qualche indizio fra le rovine?» domandò Stone.

«Perché no? Fin dal mattino dopo l’incendio ho fatto mettere in permanenza due uomini di guardia, oltre all’impiegato dell’assicurazione, un ragazzo molto in gamba.»

«Ah!» esclamò Bob. «Per questo, ieri sera, mentre passavo da quelle parti, ho veduto qualcuno che si aggirava tra le macerie! Ma non ti sembra fatica sprecata?»

«Può essere» ammise Socrates. «Ma, come sai meglio di me, queste fatiche sprecate conducono talvolta a qualche scoperta interessante.»

La mattina dopo, alzatosi presto come al solito, Socrates Smith andò a fare una passeggiata fino a Bel Riposo.

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